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giovedì 18 settembre 2014

10 - DEFAULT (Modulo 3) - "ROOT"

INDICE DEI POST 

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Questo blog è un po' speciale. E' come scrivere i capitoli di un libro, per cui è opportuno, per poter capire il contenuto di un certo post, leggersi i post che lo precedono, altrimenti alcuni argomenti potrebbero risultare incomprensibili. Chiedo al cortese lettore di essere paziente e di spendere un po' del suo tempo per condividere con me i suoi commenti e le sue critiche, affinché mi aiuti a migliorare i concetti, il lessico, l'esposizione. 
Un sentito e cordiale grazie.

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"ROOT"

1° Definizione
2° Definizione
ROOT (Android, Linux) colui che ha l'autorità di amministrare il sistema.
In politica si chiama "Leader" ma è una definizione  riduttiva.
Per poter essere leader è necessario essere prima ROOT.
Se lo Stato lo rappresentiamo come un albero, il leader deve poter conoscere e sapere dove si diramano le radici. Deve conoscere l'inconscio della sua nazione e delle sue connessioni.
Non basta una lucidatina alle foglie durante la campagna elettorale per diventare leader... puoi essere eletto deputato o senatore ma non essere mai e poi mai un leader. Tutt'al più un leder: colui che può "ledere", essere nocivo.


Root (radice) è l'amministratore unico del sistema. Il system administrator. Può nominare dei vice administrator ma con userid diversi. In un computer, di Root (o "Administrator" in Windows) ce ne è uno solo.
 Sì lo so che c'è l'amministratore di rete, il database administrator, il security administator, ecc., ecc.
'Sti ruoli li ho ricoperti tutti nel tempo. Quello che mi preme è far capire il concetto, non lo specifico campo, la specifica tipologia del sistema amministrato.
Adotto l'informatica per rappresentare le funzioni cognitive di una persona e di come essa le amministra e le usa.

Root è l'amministratore unico dell'inconscio del computer, di una rete di computer, di un sistema esteso di computer, di un sistema esteso di "computer pensanti". La dimensione del sistema dipende dalla grandezza dal progetto.

Poi ci sono i ROOTs fasulli: hackers (o peggio i crackers) che   possono strappare  l'autorizzazione di amministratore e sfasciare tutto.
Se lo sfondo del tuo PC diventa improvvisamente di un altro colore e sei in una LAN aziendale stai certo che l'Amministratore di rete sta smanettando sul tuo PC.

La stessa cosa può accadere quando usi una copia pirata e (sgamata) di Windows.
Usa invece UBUNTU (distro di Linus)  è veloce, s'installa presto, consuma  poco ed è senza virus.
Costa niente (fate però una donazione quando lo installate, tutta meritata).
Se volete il top in italiano andate qui UBUNTU Plus Remix 14.4 e scaricate quella che porta la data del 18 aprile.
Scegliete quella a 32 bit se non sapete che motherboard avete.


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In una università  abbiamo p.e. due ROOT
Il ROOTore Magnifico
E il ROOT del sistema informatico.

L'università senza il ROOTore funziona comunque: c'è il suo facente funzioni o qualche altro professore. Oppure nessuno. Va avanti uguale.
Se si blocca il sistema e il ROOT non c'è allora è un bel guaio. Il black out informatico è mortale.
Per default il sistema senza l'intervento root resta bloccato.
Se hai un black out elettrico e se sei previdente metti un gruppo di continuità e un gruppo elettrogeno autonomo e vai. Ma se c'è un bug nel sistema operativo, o un virus, sono sorci verdi!

Mi rammento  di un bug che tenne me, Giancarlo R. (un analista coi controfiocchi!), e altri tre ingegneri dell'IBM fermi quasi 6 mesi!
Stavamo costruendo un sistema di rete distribuita utilizzando il pacchetto CICS (Customer Information Control System). Il progetto prevedeva l'emissione di fatture attraverso terminali.
Uno dei primi in Italia, se non il primo. Parliamo di quaranta anni fa. Dopo aver scritto decine di programmi di controllo, di applicativi e di transazioni,  io e il mio amico Giancarlo al momento del test globale del sistema ci trovammo in una impasse apparentemente irrisolvibile.
Il sistema andava in tilt senza un'apparente motivo, con frequenze statisticamente non rilevanti, senza interruzioni dovute a data exception o errori di codifica. Si fermava e basta. Esattamente come fa ancora Windows colle sue famigerate schermate blu che non ti dicono un fico secco.
Facemmo il debug di tutti i programmi, di tutte le routines, di tutti i formati, controlla e ricontrolla nix. Per sei mesi. Sei lunghi mesi. Sei lunghissimi mesi.
Un giorno Giancarlo mi fa: "diamo un'occhiata alle working storage, che il CICS, essendo ancora beta release (non rilasciato definivamente) chissà come gestisce i task".
Aveva ragione. Prima non esisteva la multiprogrammazione. Lanciavi un programma e solo quello girava. Mica come adesso che ne puoi attivare a decine simultaneamente.
Il CICS era uno dei primi multitasking.
Giancarlo ed io ci siamo accorti, spulciando, che un task si prendeva come area di lavoro 1 Byte in più di quello che gli era stato asseganato.
Andava a ricoprire a volte l'istruzione di un programma di un altro task cui era stata assegnata prima un' altra porzione di memoria il cui confine veniva violato appunto dal task che si attivava temporalmente dopo (forse un po' difficle da capire per i non addetti ai lavori). Come due carte da gioco affiancate sovrapposte di un filino.
Non esistevano allora gli strumenti di debugging e le sicurezze attuali. Era tutto ancora fatto in casa.
Non c'era ancora nessun monitor e nessuna scheda grafica. La console era la famosa telescrivente a palla della IBM.
Quello che avevamo a disposizione era il DUMP della memoria stampato su chili e chili  di carta e per raccapezzarci usavamo la riga e la squadra in quel mare di byte stampati.


In psicologia l'Io sufficientemente integrato corrisponde al bravo System Administrator. E' il ROOT dell'inconscio personale che, se il ROOT si è formato bene, l'inconscio non è più tale e l'iceberg emerge e si squaglia nel sole della conoscenza e nel calore delle azioni.
I ROOTs fasulli sono i cosiddetti "complessi dominanti" tipo: complesso d'inferiorità, complesso del buon samaritano, della crocerossina, del salvatore... e pure tutti  quanti i tipi di fobia compresa la pantofobia e gli attacchi di panico. E mica solo questi. Non vado avanti nell'elenco altrimenti potrei sembrare un arrogante e presuntoso tuttologo. Ma se conoscete le metaleggi che governano i sistemi viventi vi sarete accorti che queste possono essere osservate ed applicate in qualunque contesto. Sono universali come il  Secondo_principio_della_termodinamica .
Nei post successivi proverò a spiegare quanto banali siano questi complessi e come sia semplice individuarne l'eziologia plurifattoriale. Difficile è invece provocare lo "stop run" del c.d. complesso per fare il debug, riprogrammarlo, eliminando i valori di default, ed integrarlo nelle funzioni coscienti dell' Io.

In psicologia ci sono diverse scuole di debugging che in gergo si chiama "psicoterapia", con tanto di albo per i debuggers.
Pure la  PNL fa questo debugging e funziona piuttosto bene, anche se non è ufficialmente riconosciuta.  La definiscono pseudoscienza come se le altre metodologie "ufficiali" fossero "scienza". Mah!  Non ho voglia e tempo per fare polemica. Non ci guadagnerei niente.

Ci sono tanti modi per fare lo "spulcio" della mente. Quale è il migliore?
Quello che trova il bug e lo ripara con maggiore celerità.
E come si misura questa celerità?
Dal tempo che intercorre tra l'inizio del debugging e la sparizione del sintomo.
Sparizione senza vicariazione (spostamento) del sintomo.
Se fai tre incontri a settimana e dopo cinque anni ancora hai paura degli uccelli... ma che cavolo ci vai a fare lì?
Più in là vi racconterò la fobia dell "Uomo delle Statue" e la sua particolare  Sindrome_di_Stendhal
La mente umana può avere più di un bug, anzi più di uno scarafaggio (psichico) che passeggiano nel cervello nutrendosi di sinapsi e neuroni, solleticandosi la pancia colle scariche a vuoto dei potenziali d'azione, così digeriscono presto ed poi hanno più fame di prima.
Se sei ossessionato da un pensiero immaginalo come un bacarozzo nero nero che ti sta mangiando il cervello, lo mastica, lo digerisce e mentre lo caca  si solletica facendoti venire pure le crisi epilettiche.

Ma quando il bug è stato corretto e le cose funzionano, è tutto finito?
Manco per niente!
Dovete avere un programma antivirus particolare che si chiama NOT-RICICCIA, che deve girare sempre in background 25 ore su 24, ossia semprissimo.
Sennò  sono guai.
Insomma un buon antivirus mentale con tanto di firewall.
KasperskyMind, AviraMind, McAfeeMind...
In realtà questo antivirus mentale ce lo abbiamo dai tempi di Adamo. Funziona bene, individua all'istante tutti i virus e li segnala. Non li elimina però. Per eliminare questi virus il cosiddetto Io deve andare a scuola di umiltà, senza pregiudizi e senza memoria, secondo il principio della Tabula_rasa.
O, come si dice in filosofia, tocca fare epochè 


Imparare ad usare questo antivirus  è la via maestra per risanare la mente eliminando i bugs.
Costa niente, è preinstallato e funziona in back ground. Sempre.

Ma questo è un discorso molto, ma molto serio che mi riservo di trattare in seguito, con uno stile meno divulgativo e molto più professionale. Adesso, come avrete ben capito, sto solo giocando.
Intanto provate ad immaginare quale potrebbe essere l'antivirus e se vi va postate qualche commento serio.
Non sparate cazzate pfv.
Sennò creo la pagina  "Cazzate" e sbatto lì il commento.


In Informatica sarebbe opportuno (indispensabile :-) conoscere oltre che il concetto di default anche le funzioni relative alla gestione dei dati: lettura, aggiornamento  Clicca qui, cancellazione, scrittura,... e i diversi tipi di memoria tanto per cominciare.
La stessa cosa in psicologia.

Quello che sto scrivendo è l'ABC dell'informatica ed è esportabile  in psicologia. Si studia al primo giorno d'asilo. E' sufficiente per cominciare ad avere un barlume di conoscenza su quello che è il potere che, per ignoranza, lasciate  come  DEFAULT alla:

COSTELLAZIONE DEL SERPENTE




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