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lunedì 9 gennaio 2017

PePsiCologia

INDICE DEI POST


Pubblico un commento che Peter Long (nome inventato dal mio lettore per restare anonimo)  ha inserito nel mio post "Inconscio":















Peter Long

 : 

Ciao Daniele, ho trovato un documento degno di nota per questo sito - volevo chiederti alcune delucidazioni di come si poteva gestire, evitare e cio che avrebbe dovuto fare lo scacchista Kasparov nella sfida che poi ha perso contro Deep Blue, non tanto come gioco degli scacchi, ma per tutta una serie di conseguenze che poi sono partite da quel momento.
Certo.. portare sua madre.. (più che il computer ho intercettato che la vera interferenza partiva da lei, secondo me non c'entrano solo le abilità logiche del computer), secondo me non è stato molto saggio averla li, ma ti prego, guardati questo documentario:

Prova questo
Oppure questo (E' richiesta la registrazione. Inserisci la tua mail in un commento chiedendo la visione di Deep Blue)
Deep Blue

Certo, quelli della IBM e staff sono stati intelligenti, ma un'intelligenza laser più che umana, l'azienda dopo quell'evento si è fatta i milioni battendo un uomo solo, ma distruggendolo.. incredibile.
Per evitare attacchi come avresti impostato il tuo gioco ? Alla fine ha fatto il gioco della IBM, non il suo, cioè quello degli scacchi..
La cosa che anche lo ha allettato sarà stata sicuramente l'altissimo budget proposto 700.000 $ dalla IBM

Grazie, ciao!

Segue commento di Peter:

EDIT: ho analizzato anche la partita di Kasparov, quella che ha perso con il computer, ho capito che il suo errore fatale è stato proprio.. la mossa della Regina in una posizione vuota da C7 in D8
il computer invece, con la mossa dopo, F4, in quella posizione del pedone vince perché quella posizione è un'identità in cui ogni combinazione non dipende più dalla probabilità in quanto l'identità di queste combinazioni si mantiene costante (come funzione). La mossa vincente di K. sarebbe stata invece  con pedone in G5, invece ha mosso la regina..

Rispetto al video in cui fanno analisi non ho trovato nessuno che mostrasse come quella mossa della regina sia stata uno spreco e nessuno ha valutato la posizione G5 del pedone nero che invece lo avrebbe fatto vincere, si basano su ipotesi e combinazioni, e ovviamente dicono che quella mossa F4 del pedone del computer sia stata una 'grande' mossa strategica. In verità c'è stato un evidente errore nella strategia di K. La regina, in quella posizione, poteva essere mossa dopo, invece qualcosa lo ha fatto muovere prima, qualcosa ha anticipato la sua intenzione di vincere, battendolo.
Il C. semantico, in quanto interfaccia, aiuta anche in questo tipo di analisi, la dove puoi vedere l'invisibile.

In verità.. basta una sola mossa per vincere, un po' come nella vita, nelle relazioni, nel lavoro - io la chiamo posizione identità, cioè il punto in cui ogni codice e ogni strategia diventano inutili perché il gioco dipende solo da chi ha realizzato l'identità del gioco, quello che noi chiamiamo 'posizione vincente, ma non è una questione di infinite variazioni, è una questione di identità ed è quello che K. non ha saputo fare e quindi l'evento che lo ha fatto perdere.
Ma è chiaro che l'interferenza, la sensazione di slealtà che K. sentiva era proprio legata qualcosa a sua madre perché ha giocato molto male quella Regina.


Sulla madre non si sanno molte cose https://goo.gl/95LMXn
Lei guidava un laboratorio di ingegneria elettronica, il padre di kasparov mori di leucemia quando lui aveva 7 anni, il rapporto madre-figlio sembra essere stato piuttosto stretto (forse anche come manager)
°°°°°

CINEMA e SOGNO


Come direbbe il saggio: "Bella mossa, Peter", questa di coinvolgermi in una partita ben più complessa rispetto ad una di scacchi.
Il gioco mi piace, come sempre mi è piaciuto, specie se questo è a somma diversa da zero e con segno positivo per entrambi i giocatori, nessuno  perde e tutti ci guadagnano:
Io, Peter e tutti coloro che hanno la costanza e la pazienza di leggere quello che scriverò.

Giochiamo a fare una lezione interattiva (commentate p.f.v.) di psicologia umanistica ontologicamente orientata.

Scriverò alcune cosette come se mi trovassi insieme con voi all'interno di un sogno. Quindi il vostro criterio di lettura dovrebbe essere analogo: il linguaggio delle immagini.
Le immagini del film che Peter mi ha linkato.

Lo stesso criterio da usare anche nei commenti.


°°°°°
Ho imparato a giocare a scacchi all'età di 5 anni, prima di saper leggere, e  rammento che mio padre mi insegnò lo scacco del barbiere con cui, spesso, battevo  miei sprovveduti coetanei (i cugini e i compagnetti di scuola), giocando a soldi (100 lire a partita che allora non erano poche). Ho proseguito negli anni fino a quando ho incontrato il mio dirimpettaio di piano che era un Gran Maestro il quale mi batteva sempre. Lui, dopo l'ennesima indigestione di spiedini di cavallo con contorno di pedoni ed alfieri, mi consigliò di dedicarmi ad altre amenità ludiche non potendo io, a suo avviso, migliorare le mie abilità scacchistiche.
Mi disse che ero "troppo umano" (o forse un clone not chess-oriented - nota mia).

Così ho fatto.

In compenso Gino S., il Gran Maestro , talvolta mi suonava alla porta per farsi dare un'aggiustatina al suo Commodore 64.


Altri tempi.

Ho iniziato con un ricordo e terminerò con una partita a scacchi alquanto singolare giocata in un sogno, nel mare australe sulle spiagge dell'Oceania.

Cominciamo.

IL TURCO

Il film, postato da Peter (meglio usare un PC aprendo due finestre: una per il film e una per il post. Con lo smartphone si fa fatica ma se avete Marshmallow o un Samsung potete fare lo split dello schermo dividendolo in due) inizia con Il Turco, un automa capace di giocare a scacchi, costruito nel 1769 dal barone von Kempelen.

Già in questa prima sequenza si evidenzia uno dei quattro elementi che io uso per leggere i sogni. In questo caso è la malversazione (o dolo) che consiste nell'omettere o falsare le notizie, cosa che fa il regista del film al momento 00:00:28, ovvero 28 secondi dopo l'inizio..
Per meglio capire inserisco, quindi, anche il tempo corrente (hh:mm:ss).
Si legge "Il mistero continua"
Non è vero.
L'automa non era affatto tale, al suo interno tra ingranaggi fasulli si nascondeva, ben celato, un abile giocatore di scacchi.
A prova  Wikipedia:

Però, siccome useremo il criterio di lettura onirico, considerando il film come un sogno del regista che vuole raccontare la storia di come Kasparov perse contro Deep Blue, prendiamo per buono "il mistero continua", visto che questa è una falsa realtà che il regista Vikram Javanti ci vuole propinare..

Nei sogni le scene di apertura, in particolare la prima, indicano quale è la situazione iniziale, quale è la problematica da affrontare da parte del sognatore.

In questo caso si tratta di scoprire, da parte di Kasparov (il Turco) se è umano oppure appartiene alla costellazione metastorica della psicologia robotica (in parole semplici: se K. è un uomo o una macchina).
Oppure un mixer tra queste due, ossia una macchina imperfetta con intrusioni umanoidi.
Un Deep Blue imperfetto.

O un umano con intrusioni informatiche improprie.

Quale potrebbe essere l'eziologia di questa imperfezione?
La seconda scena del film ce lo svela subito.

IL TRENO 00:00:36

Nei sogni il treno esemplifica un percorso di vita programmato secondo un principio non biologico ma comunque apparentemente funzionale nella fase iniziale. Un modo di vivere che porta ad un apparente successo sociale ma che poi si rivelerà non vincente.
Questo vivere vincente sulla scacchiera ma non vincente nella vita sarà per il dissidente K. un costante refrain, come vedremo nel prosieguo.

Il treno esemplifica pure un percorso di vita diadico (madre e figlio, marito e moglie, guru e adepto, fratelli gemelli, nonno e nipote, ecc.) non evolutivo. Per diade si intende una relazione non paritetica dove uno dei componenti è affettivamente o emotivamente subordinato alla volontà conscia od inconscia (questa ultima peggiore) dell'altro. 
Una relazione che viola il principio biologico fondamentale della crescita vitale come essere distinto (individuo). Questo argomento l'ho trattato, tra l'altro, nei miei post Mamma Robot e La Mamma Antibiotica e Incidentinum Avionicum.

Uno dei criteri di lettura dei sogni è quello di Osservare Come Cambia l'Azione (O.C.C.A.).
l'azione in mutazione
TURCO -TRENO

Già nei primi 36 secondi del film si può capire come andrà a finire.
Non è così Peter?
Non capisco perché quando scrivo Peter mi viene in mente il nome Marcello.
Mah!
Forse un sogno dove M. mi parlava in inglese.

C'è un film con Nicolas Cage che s'intitola Fuori in 60 Secondi, il tempo limite per far fuori qualsiasi antifurto.
Beh ci abbiamo messo 36 secondi per scassinare il film.
Fine del mistero.

Le mosse vincenti si fanno nella vita non sulla scacchiera.
Quindi non posso commentare le mosse della partita che mi proponi, altrimenti entro anche io dentro le regole di questo gioco a somma zero (anche quando la partita è patta).

Ma manca ancora 1:26:50 alla fine del film.
Che facciamo?

Facciamo uno scampoletto di Cinelogia, ovvero il film letto come fosse un sogno.
Va bene?
Un po' di scienza umanistica non ha mai fatto male a nessun umano.

Tralascio di parlare della colonna sonora che accompagnerebbe bene Voyager di Roberto Giacobbo, programma televisivo che pietosamente mi astengo dal commentare.

O.C.C.A.
In sequenza nel film:
- la scritta "Propano", la coda di un Pick Up insieme con un Truck - 00:58.
- poi  la scritta del locale  "Live Nude Girls" e una telecamera.
- la scritta "Plumbing" 
-  "5181".

Immagini biologiche?





E poi un'immagine assai frequente nei sogni

Il PAPPAGALLO 00:01:19

che compare nel momento in cui lo speaker dice "Gary giocò un paio di match, nel '96 e nel '97 contro il computer Deep Blue" (di che colore sono le piume del pappagallo?).

Nei sogni il pappagallo è esattamente quello che l'uccello e capace di fare: ripetere meccanicamente.
Chi è il pappagallo? che poi ritroviamo in gabbia trasformato - 00:1:54.
Cosa vi fa venire in mente "Uccello in Gabbia"?
Chi è la gabbia e chi l'uccello?
Una diade.
Nel film un rapace prigioniero: l'aquila in prigione.

ma prima compare uno scheletro e un pupazzo suonatore di clarinetto chiuso dentro una teca  - 00:01:30

Cosa è il clarinetto nei sogni?  (Arbore docet).
Nel film chi è il Clarinettista Imprigionato?
Ritorniamo a:

AQUILA IN PRIGIONE - nei sogni
L'aquila esemplifica la presenza negativa della madre che compensa, predominando nel suo ambiente affettivo, la necessità frustrata (la prigione) di realizzare la propria intenzionalità di natura. Che significa impotenza erotica come sesso, realizzazione personale, riuscita sociale. Quale è la sua fenomenologia primaria? La morte del partner prima (il marito muore di leucemia) e la programmazione del figlio ad essere un perdente nella vita.

Gary prese il cognome Kasparov imposto dalla madre Klara Shagenovna Gasparian, dopo la morte di suo padre Kim Moiseyevich Weinstein, un ebreo russo.

Qualcosa che ho trovato googlando:

"After his father’s death, Garry was brought up by his mother, who was an authoritarian woman and tried to make decisions for her son whenever it was possible. Whenever her famous son was interviewed, she never hesitated to tell the interviewer how to sit and what questions to ask".


Klara Shagenovna Kasparova, making sure her son's glasses work


On occasion even gods are made mortal, and Garry came crashing to earth during game two (maggio 1997 n.d.r.). The signal for his fate was none other than his mother, Klara Shagenovna, who appeared in the observation room. There, amongst the ordinary folk she sat and prayed and struggled, rocking back and forth softly. I have rarely seen such pain, such devotion, and I could only watch her in silent deference. She was beautiful, strong, and yet fragile all at the same time, and I don’t for one moment believe that anything other than her son and his fight ever entered her head. I truly felt as if the rest of us seemed like dreams to her. This famous mother-son connection played out right in front of me, proving to me that no matter how much of a follower I am of Garry, and curse the air when he blunders, I’ll always just be the passive observer. Klara and Garry are the true story, the necessary one. This is their life. No games here. And right at that moment I admired her more than her son.

Riprendiamo il film:

Tralascio il comò appeso e la piramide metallica e i tanti ammennicoli sparsi qua e là nel disordinato locale: la rappresentazione della mente nei sogni. La struttura della personalità.

Alla fine della sequenza compare una porta e al cambio di scena rieccolo:  il Turco - 00:02:16.

Poi lo speaker parla della sconfitta di Gary e del rifiuto della IBM a concedere la rivincita.
Dopo la sconfitta di Kasparov le azioni IBM salirono del 15%.

O.C.C.A.

Ecco che compare per la prima volta Kasparov 00:03:00 sul luogo del misfatto.
E' triste e fatica a ricordare quei giorni del maggio 1997 in cui fu sconfitto da Deep Blue.

Ho visto  più volte questa scena ma non ho mai avuto la benché minima emozione.
Che senso ha gareggiare contro una macchina senza conoscere il suo ISO. Senza conoscere il proprio ISO. 
Che sogni ha fatto Kasparov in quel periodo?
Quasi certamente quelli che popolano adesso la sua mente, ora che ha come avversario Putin al posto di Deep Blue, entrambi  intelligenze robotiche senza alcuna morale. 

date un'occhiata all' intervista a Kasparov di Roberto Saviano, che io non condivido e poi vedi questo altro link che invece mi trova abbastanza d'accordo.

Insomma caro Peter, gira e rigira, sempre lì andiamo a finire: le costellazioni familiari che condizionano ereditariamente i figli secondo morali improprie.
Nihil novi sub soli.

Io sono d'accordo con Heinz von Foerster che dice: "Le scienze dure hanno problemi morbidi, le scienze morbide hanno problemi duri" (Observing Systems).
La fisica, che è una scienza dura non riesce, almeno per ora, a proporre una formula che  permetta di leggere le immagini mentali (correggetemi se sbaglio). Posso arrivare a dire che il gatto di Schroeder è contemporaneamente vivo e morto non non sapendo se lo specchio semiriflettente ha fatto passare oppure no il fotone trigger. Non saprò mai al 100% se il gatto è vivo oppure no.

L'informatica onirica invece mi dice, inequivocabilmente, come stanno le cose (per il sognatore) senza ombra di dubbio, sempreché si sappia leggere il linguaggio delle immagini.
In caso contrario chiacchiere da ciarlatani come nel film La Valle dei Cavalieri (Julekongen) dove lo sciocco regista si incarna nel personaggio di una altrettanto sciocca ragazzina che pretende di saper interpretare i sogni. 

RIMOZIONE 00:03:25

Kasparov spiega in modo esauriente il meccanismo di difesa della rimozione, legato a ricordi spiacevoli o traumatici che provocano angoscia, dolore, paura.
"A ripensarci sembravamo un gruppo di fanatici che stava sfidando un mostro terribile senza volto" dice K.

Se ritornate nella stanza disordinata - 00:01:32 - potete vedere bene che lo scheletro ha il cranio scoperchiato e sembra che stia seduto digitando su una tastiera immaginaria  con accanto un enorme mouse bianco. Sul tavolo c'è pure una scatola che nei sogni rappresenta vuoto,  dubbio, sospetto, regole che portano ad agire ossessivamente senza vantaggio. Indica l'attivazione di un meccanismo cerebrale come un pensiero fisso.
 E' bene aprire la scatola.
Anche K., durante il match contro Deep Blue chiede (inutilmente) alla IBM di vedere i tabulati delle partite e di aprire l'armadio-scatola D.B. 

Il film prosegue spiegando come nacque D.B. e come fu programmato per calcolare probabilisticamente la percentuale di vantaggio di una posizione.
Tutto dipende dalla capacità, in termini di velocità di calcolo, nel trovare la mossa che probabilmente sarà la più vantaggiosa.
Si tratta di risolvere un problema di natura esponenziale secondo un algoritmo (programma) chiamato "Brute Force" simile a quello che gli hackers usano per craccare le password come ad esempio quelle  dei router WiFi.
Così si dice nel film.
C'è di più e alla fine del post lo spiego.

Andiamo direttamente a 00:13:11
Scontro tra Kasparov e il computer Neutron 9000.
"I computer sono solo un ammasso di fili: sono stupidi per natura"
Dice K. dentro una luce blu.
Ma ecco il clou della seconda parte del sogno (il film): la rappresentazione della natura inconscia di K: quella che provoca la sua sconfitta.
Leggiamola come un sogno.

00:13:29 
- L'occhio elettronico blu
- L'ascensore
- la telecamera.
- "Sliding doors" (dell'ascensore) si aprono
- L'ascensore non si arresta al piano
- K. si arrampica ed esce
- Le porte si chiudono
- Un'altra telecamera
- IL PAVIMENTO E' UNA SCACCHIERA
- Al passaggio di K. una lucidatrice si avvia
- K. arriva davanti ad un distributore automatico di Pepsi Cola
-  Il distributore è inceppato
- K. riprova m si ritrova sbalzato all'indietro, spinto da una forza misteriosa che lo fa scivolare a    ritroso sul pavimento scacchiera.
- Le porte  si aprono e K. precipita nella tromba dell'ascensore.
- Sul display del distributore compare "Your Move"

Cambia scena e compare la scritta "IBM".

35 secondi in tutto.

Egregio Peter,
l'occhio è il controllo totale della Costellazione del Serpente, altrimenti detto Monitor di Deflessione. L'Echelon psichico che si ramifica nel Campo Semantico.

L'ASCENSORE
Quante volte ho visto questa immagine nei sogni di tante persone che ho incontrato.
Sesso ed erotismo meccanico.
Il su e giù di un cubo dentro una tromba a forma quadra che mima un amplesso senza vita.
Mi rammento del sogno di una giovane ragazza, affetta da candidosi vaginale insopportabile, che sognò, appunto, che stava dentro la tromba di un ascensore rivestita di carta. Sulla carta (la mucosa o l'imene femminile nei sogni) c'erano scritti dei numeri come fossero date: quelle delle sue sc...

C'è un momento in questa sequenza dove K. potrebbe salvarsi.
Quando?

Quando l'ascensore si arresta prima di arrivare al piano-scacchiera.
Qui c'é l'opprtunità di fare la mossa vincente.
Prima di arrivare al piano scacchiera.

Se leggiamo oniricamente, significa che c'è sempre un momento in cui il tuo ISO (L'in Sè) ti dice fermati!.
E' l'attimo fuggente in cui puoi scegliere. 
Premi il pulsante dell'allarme e aspetta che qualcuno faccia la manovra a mano per riportarti sulla terra (la psicoterapia). 

Nel film invece accade l'opposto grazie ad un'altra falsificazione del regista: le porte si aprono, cosa possibile solo quando l'ascensore è allineato al piano, altrimenti restano bloccate.
Poi vediamo K. che si arrampica su come fosse un ginnasta (altro trucco), esce, e le porte dell'ascensore si chiudono (altro trucco).

Ma nel sogno tutto è possibile.

Adesso l'ambiente (un elemento essenziale della lettura onirica) è in bianco e nero, come la scacchiera del pavimento. Solo K. e il distributore blu dei BARATTOLI Pe-Psi sono a colori.
La Psicologia del Barattolo" (Nota -*1) 

PePsiCologia

Ascoltate prima questa canzone di Gianni Meccia (1960)


Andiamo adesso in slow-motion per far capire il senso delle immagini.

K. si avvicina al distributore che ha diversi pulsanti: i tre che vediamo però sono tutti uguali, tranne che per un particolare:
La saturazione del colore.

IL PULSANTE
ovvero l'effetto trigger, quello che fa scattare la psicosomatica dell'azione perdente.

C'è il simbolo della triade: la sfera blu e rossa (Matrix: pillola rossa o pillola blu) con la striscia bianca nel mezzo e poi:
1, 2, OZ che nel sogno può significare il mago di OZ (1939).
Un omuncolo imbroglione che agita una inutile macchina: un barattolone di rumore e fumo.

LA FALSA SCELTA
Molto spesso, quando ci troviamo in una situazione problematica, ci illudiamo di avere diverse possibili alternative, tipo quella che Peter mi propone di analizzare riguardo la mossa della regina C7-D8.
C'è poco da scegliere. In qualsiasi modo giochi resti comunque dentro la scacchiera.
Chi è sempre sotto scacco è il giocatore che, come Sisifo, è costretto, per tutta la sua vita, a restare nella psicologia della scacchiera-barattolo.

EFFETTO TRIGGER
Nel film K. ha davanti a sé tre pulsanti, ne preme uno ma non accade nulla.
Nel sogno significa: lascia stare che qui non funziona niente. Vai via!
Primo avvertimento.


K. reagisce colpendo il distributore ma non succede niente.
Secondo avvertimento.

K. si china ma nello scomparto di caduta non c'è niente.
Nel sogno significa: azione a vuoto.
Ovvero "Psicologia Negativa"
Terzo avvertimento.

K. Preme di nuovo un pulsante e...
Viene scaraventato nella tromba dell'ascensore.
Sepolto nella vagina psichica materna!!!

END OF GAME

E bravo davvero qui il regista del fim!

IBM  (HAL 9000) vince. 00:14:03


HALT (surprise!)





Il seguito del film è solo fenomenologia.


°°°°°

Vorrei concludere con un passaggio che esemplifica l'elemento più importante tra i quattro  che caratterizzano la lettura onirica:
L'GNORANZA (o inconscio).
Gli altri tre, come sapete (sennò leggete questo Blog), sono ERRORE, DISTRAZIONE e MALVERSAZIONE.

 A K. viene chiesto cosa pensa di D.B. riguardo alla seconda partita da lui persa.
"Ieri si è verificata una situazione del tutto diversa, credo che la partita di ieri verrà studiata da tutti gli informatici, perchè è accaduto qualcosa di veramente incredibile".

Il giornalista chiede se ci sia stato qualche intervento umano nella partita.
K. risponde facendo riferimento al famoso gol di mano di Maradona contro l'inghilterra.

Il film prosegue con l'intervento di uno dello staff IBM che sostiene che D.B. è un computer diverso da quelli che K. ha incontrato finora, un computer capace di fare molto di più.
Ed e qui che K. evidenzia la sua ignoranza dicendo:
"Credo che non sia una dichiarazione corretta perchè io capisco meglio di ogni altro la differenza tra Deep Blue e qualsiasi altro computer" ma non dice in cosa consiste.
Ma soprattutto non dice quale sia la differenza tra sé stesso e un computer.

La spiegazione la dà la voce fuori campo sostenendo che dietro il computer c'era un operatore in carne ed ossa, esperto giocatore,  che ha la possibilità di rifiutare la mossa di D.B. per farne calcolare un'altra e così via, fino a quella che l'operatore ritiene valida.

In realtà le cose non stanno proprio così.
I programmi per giocare a scacchi, così come quelli per la dama, hanno un enorme data base di partite giocate dai campioni (Table Base). Basta prendere il corrispondente schema ad un certo momento e utilizzarlo come guida per il seguito della partita.
Questo è valido soprattutto nei finali in cui rimangono 5 o 6 pezzi. 
Inoltre al posto della tecnica "brute force" che ho citato si adotta il metodo selettivo che elimina le mosse meno significative per concentrarsi su quelle più promettenti (le mosse candidate). Così si aumenta la profondità di analisi riuscendo a prevedere una sequenza di mosse maggiore.
Il che significa potare i rami delle sequenze improbabili per diminuire l'effetto orizzonte.

Maestro di scacchi più supercomputer Chess Oriented è un binomio pressoché invincibile. 
Per la mossa vincente D.B. impiegò circa 15 minuti, il che significa che valutò circa 180.000.000.000 mosse possibili. 

Cosa che uno smartphone octacore oggi farebbe in meno tempo.

Io stesso mi divertivo a "barare" giocando contro "gli esperti" a dama su internet, ancora attivo su Windows XP, di cui ho una Virtual Machine di Oracle allocata su un SSD.
Basta usare in una finestra il programma Checkerboard e in un'altra finestra collegarsi a Dama su Internet Microsoft.
Quando beccavo  il giocatore esperto, di solito dall'altra parte c'è un'altra CheckerBoard.
Da tempo ho smesso di giocare così.
Anzi non ci  gioco proprio più.

Poi se ne volete sapere di più sugli scacchi c'è Google.
Se invece volete sapere di più su come si leggono i sogni, mi sa che con Google troverete un po' meno.

°°°°°


A volte, in violazione dei consigli che mi dà una mia saggia amica, inserisco alcuni casi di vita che ritengo (forse a torto) meritevoli di attenzione quale strumento didattico:
La partita a scacchi australe citata in premessa.

Ma prima soffermiamoci  su  UNA PARTITA A SCACCHI di Giuseppe Giacosa dove, nel finale, l'abile giocatrice Iolanda prende la mano di paggio Fernando e fa la mossa vincente per lui  per poi poterlo sposare.
Clicca QUI per il PDF dell'opera.

La donna perde la partita per salvare la vita di Fernando e il loro amore.
Che bella telenovela.

Ma cosa direbbero i sogni in un'analoga situazione in cui si trova un altro paggio con diverso nome ma eguali sentimenti (altro elemento essenziale nella lettura onirica).

Era il lontano 1991 e la notte si presentò questo sogno:

Su una bianchissima spiaggia della barriera corallina australiana, in prossimità della battigia Lui e Lei stanno passeggiando sotto il sole. C'è tanta luce e l'acqua azzurra è invitante e galeotta.
Lei con un cenno del capo lo invita ad entrare in acqua.
Lui accetta e sottobraccio entrano nell'acqua bassa camminando su candida sabbia corallina.

O.C.C.A

Lui ad un certo momento getta lo sguardo sul fondo e con gran meraviglia si accorge che in realtà stanno camminando su un pavimento di mattonelle bianche e nere come  un enorme scacchiera.

Lui che è abbastanza allenato si sveglia immediatamente e capisce il perché di certi sintomi.
Niente più partite a scacchi!

Il giorno dopo telefonata di 30 secondi.

End of game.

Il sintomo: sulla pancia di lui "il giorno dopo" comparivano dei grossi foruncoli sull'addome come pedine su una scacchiera.

Provate a commentare questo sogno tenendo presente che l'azione si svolge agli antipodi.

E, se vi va, provate ad elencare cosa potrebbe rappresentare, per ciascuno di voi, l'immagine della scacchiera. Quale è il pezzo che vi piace di più e quale vorreste essere.

E infine alcune domande:
che tipo di computazione è quella dei sogni e quali sono gli algoritmi che generano le loro immagini?
Quale è il criterio secondo il quale viene costruita la story-board di un sogno?
Chi scrive il copione?
Chi decide le locations?
Chi è il regista del sogno?
Quale è stato l'ingegnere informatico che nel Cenozoico ha progettato un modello di rete neurale capace di generare immagini mentali?
Non solo nell'umano.

Un cordiale saluto.

D.B. 

Daniele Bernabei ;-)


°°°°


Nota *1

Pubblicato il 3 novembre 2009
Molto spesso gli esseri umani difendono più la propria scatola, il barattolo in cui si sono costruiti, che la loro anima. Sono degli idraulici costanti di questa scatola – costituita dall’immagine che hanno di se stessi, che si sono costruiti o che altri hanno costruito per loro – invece di essere degli artigiani di una creatività in atto di se stessi.

La tartaruga non si adatta alla sua scatola, se la porta dietro. Invece gli esseri umani, nei loro limiti, si omologano ed identificano nel proprio barattolo e riescono a considerarsi solo attraverso di esso. Il tipo di Io che tutti decantano è una psicologia del barattolo. Secondo ciò che vede in quel barattolo, l’individuo si costituisce come essere umano, ma più lo diventa, più si ammala. Tutta l’esistenza che abbiamo strutturato serve solo a difendere un barattolo che ci fa perdere il potere della creatività e la realizzazione nella nostra vita.

Il barattolo è costituito da tre elementi:

1) il fascio degli stereotipi sociali;
2) la stereotipia familistico-ambientale, o gruppo di riferimento ideologico (a cui appartiene anche tutto il fascio linguistico);
3) lo stile egoico-soggettivo (i moduli di atteggiamento intro ed estroflessi specifici della persona).


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